Protagonista indiscusso e ineccepibile delle abitazioni e delle ristrutturazioni degli ultimi anni, il gres porcellanato è la soluzione perfetta per pavimentazioni e rivestimenti che ricerchino l’unione di qualità, resistenza, sostenibilità e durata. La possibilità di una forte personalizzazione e la sua ampia versatilità, lo rendono la scelta perfetta non solo per le abitazioni, ma anche per le realtà commerciali e gli ambienti esterni. Inoltre, essendo il gres porcellanato fortemente idrorepellente è la soluzione ideale anche per le cucine, i bagni, i centri benessere e i centri termali.
Nonostante sia un materiale relativamente recente, in realtà il gres porcellanato ha delle origini antiche che risalgono a moltissimi anni fa. Ma qual è la sua vera storia? Cos’è questo famoso gres porcellanato? Da dove viene? Come viene prodotto?
Le materie prime che compongono le piastrelle di gres porcellanato
Il gres porcellanato è un materiale ecologico e sostenibile ottenuto da un complesso processo di lavorazione che unisce argille ceramiche, feldspati (una tipologia di minerali), caolini (un tipo di roccia) e sabbia. Tutte queste materie prime vengono attentamente macinate per poi passare attraverso un processo di pressatura che le rende pronte alla fase finale: la cottura. La cottura, che richiede forni moderni e tecnologici, avviene a elevatissime temperature (tra i 1150 e i 1250 gradi) ed è proprio tramite quest’ultima fase che tutte le materie prime si “greificano” diventando ufficialmente gres porcellanato.
Quando è nato il gres porcellanato?
Gli antenati del gres risalgono al lontanissimo periodo neolitico quando i nostri antenati creavano le prime opere in argilla cuocendole poi direttamente sul fuoco. Sembrerebbe che i più antichi parenti del gres porcellanato risalgano addirittura al XI millennio a.C.
Dal periodo neolitico all’era moderna si sono susseguiti numerosi sviluppi fino a quando quest’arte ha fatto un importante e decisivo passo avanti con l’invenzione delle piastrelle.
La tecnologia delle piastrelle è stata inventata proprio nel nostro Bel Paese all’inizio del 1900 quando iniziarono a comparire nella zona di Sassuolo le prime fabbriche che, sfruttando le argille della zona, ambivano a produrre materiale di rivestimento innovativo per pavimenti e pareti. Fu poi negli anni ’50 che l’introduzione della pressa automatica e del forno a tunnel permisero l’aumento della produttività con il conseguente boom della produzione e delle vendite degli anni ’60 e ’70. Con il rallentamento dei commerci negli anni ’80, i produttori furono costretti a inventare nuovi materiali che rispondessero sempre di più ai bisogni dei consumatori. È così che, pian piano, ha preso forma il gres porcellanato che si è fatto strada fino a diventare – insieme al resto della ceramica – il materiale più utilizzato per la pavimentazione in Italia. Nel 2017, infatti, il 62,3% delle pavimentazioni italiane era in ceramica (per maggiori informazioni, qui trovate tutte le statistiche).
Il gres porcellanato ha quindi saputo far tesoro di tutte le conoscenze acquisite e perfezionate dai suoi antenati, per arrivare a riassumere in sé tutte le migliori qualità sviluppate nel corso degli anni. La sua resistenza, sostenibilità e l’elevata personalizzazione che lo contraddistinguono, lo rendono – ad oggi – la scelta migliore per rivestimenti e pavimentazioni.